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RAFFAELE SPIDALIERI

Cantautore

Arriva un momento nel vita in cui devi iniziare a scavare dentro di te. Scavare per cercare una luce che ti illumini e ti dica dove sei, o la strada che devi percorrere per fare un salto in alto, per guadagnare prospettive più elevate, passare da felino a rapace. Per alzare gli orizzonti. Per capire cosa si sta facendo in questa vita e quale dovrebbe essere la nostra missione, il nostro cammino.

Ho passato gli ultimi dieci anni a cercare di comprendere questo. Leggendo e studiando tanto. Innamorandomi e perdendomi in letture antiche come l’uomo, che da sempre raccontano e illuminano.

Così ho scritto un pugno di canzoni ed in ognuna di loro ho messo pezzi di strada, libri, esperienze, ambizioni ed auguri, consapevolezze, speranze, buone energie. Ma anche fallimenti. Che poi fallimenti non sono se riescono ad insegnarti qualcosa e farti crescere. Ho messo gli autori classici, che forse leggiamo ancora con le chiavi sbagliate, ho messo i miei viaggi regressivi che mi hanno illuminato il presente, ho messo le cadute e le faticose riprese con le ginocchia sbucciate, ho messo tutto quello che mi è sbattuto addosso, cercando di dargli un senso logico e cronologico (poco).

Raffaele Spidalieri
Raffaele Spidalieri
Raffaele Spidalieri

My latest work...


Dopo il successo online, Il segno dell’acqua di Raffaele Spidalieri (Materiali Musicali) esce finalmente anche in vinile.

Una scelta che segue una precisa idea artistica oltre che etica, come ben ci spiega lo stesso Spidalieri: “Uno dei peggiori aspetti della nostra società è quello di non dare valore alle cose. Perché la maggior parte delle cose, ormai, sono virtuali e dematerializzate. La scelta del vinile è basata proprio su questo concetto. Restituire la concretezza e la tangibilità alle cose. Soprattutto quelle che hanno visto il lavoro e la passione delle tante persone che hanno partecipato alla loro realizzazione. Così deve essere per le mie canzoni. Per rispetto.”

E ancora: “La musica liquida è comoda, ma la comodità spesso non dà valore. Un tempo la musica si acquistava, si curava, si ascoltava, guardava, leggeva, conservava… Ancora oggi abbiamo dischi di 30 anni e oltre e portiamo loro rispetto. Sono oggetti che esistono ed esisteranno per sempre. Sono tracce fisiche. Dentro quei solchi ci sono autori, musicisti, fonici, tecnici, uffici stampa, produzioni, idee, notti e giorni di lavoro, energie e soldi investiti. E si percepiva dall’ascolto “imperfetto dei solchi”.

Hanno partecipato alla realizzazione di questo album, oltre alla voce, chitarre e synth di Raffaele Spidalieri, anche: Mauro Grossi al pianoforte e tastiere, Luca Ravagni ai fiati, tastiere e programmazioni elettroniche, Diego Perugini alle chitarre, Franco Fabbrini e Ares Tavolazzi ai bassi elettrici e contrabbasso, Andrea Beninati, Gianni Cerone, Gianluca Meconcelli alla batteria e alle percussioni.

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